Biblioteca
La Biblioteca dell’Archivio Storico Diocesano si è costituita con la riapertura dello stesso nel 1997. Nel corso degli anni ha incrementato il proprio patrimonio librario grazie alle numerose donazioni fatte dagli studiosi, nonché dall’incameramento delle piccole biblioteche di parrocchie, chiese e aggregazioni laicali, pervenute in archivio contestualmente al versamento dei fondi documentari delle stesse.
Riveste particolare importanza il “Fondo antico” dove si conservano testi ad uso ecclesiastico, quali opere di teologia e di scrittori ecclesiastici, opere a carattere devozionale, trattati di diritto canonico, manuali di supporto alla predicazione ed edizioni liturgiche, che vanno dal sec. XVI al 1830. Alcune di queste sono state prodotte dai più importanti e conosciuti stampatori italiani del passato come Lucantonio Giunta, Nicolò Pezzana, Paolo Baglioni e la Stamperia Camerale di Roma. Fra esse si segnalano i preziosi esemplari del Missarum liber secundus (1567) e Missarum liber tertius (1570) del compositore Giovanni Pierluigi da Palestrina, dei quali se ne conservano soltanto venticinque esemplari in tutto il mondo.
Nella restanti sezioni sono presenti pubblicazioni a carattere prevalentemente storico, religioso e araldico-genealogico, in alcuni casi rare o in unico esemplare. Numerosi sono i pamphlet difficilmente reperibili e interessanti per ricerche legate ad argomenti specifici.
Nel gennaio del 2013, su iniziativa delle dott.sse Simona Fazio e Flavia Ferrara, nell’ambito delle attività di stage del Master di II livello “Libro, documento e patrimonio antropologico. Conservazione, catalogazione e fruizione” promosso dall’Officina di Studi Medievali in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo, la biblioteca è stata inventariata, riorganizzata e implementata del materiale librario presente nei depositi dell’archivio e della Curia e il 6 marzo del 2013 è stata ufficialmente istituita in seguito al suo ingresso nel Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN) all’interno del Polo PA1 afferente alla Biblioteca Comunale di Palermo. Successivamente il progetto è proseguito con il supporto della dott.ssa Krisztina Szolnoki e sostenuto con i fondi stanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Scopo dell’iniziativa è fare del patrimonio bibliografico ivi presente un valido strumento di supporto sia per gli studiosi dell’archivio e della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, sia per l’intera comunità cittadina.
Patrimonio
Il patrimonio bibliografico ammonta a poco più di 2.000 unità, distribuite in 4 sezioni:
Materiale bibliografico moderno
Periodici e riviste
Estratti
Fondo antico
La sezione “Fondo antico”, in particolare, contiene circa 154 volumi ante 1830, di cui:
11 Cinquecentine
27 Seicentine
101 Settecentine
15 Ottocentine
Carta dei Servizi
Nello svolgimento della propria attività istituzionale, la Biblioteca dell’ASDPa si ispira ai ‘principi fondamentali’ di uguaglianza e imparzialità, contenuti nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994, garantendo un uguale trattamento a tutti i cittadini, senza distinzione di nazionalità, sesso, lingua, religione, opinione politica.
Accesso
La biblioteca è aperta al pubblico a tutti i lettori italiani e stranieri nei seguenti orari:
Da Lunedì al Venerdì
08.30 – 13.30
La stessa garantisce continuità e regolarità nell’erogazione dei servizi. In caso di difficoltà o impedimenti, si impegna ad avvisare preventivamente gli utenti e ad adottare tutti i provvedimenti necessari per ridurre al minimo i disagi.
Nella sala di lettura è libero l’uso dei PC portatili, purché finalizzato all’attività di ricerca e studio.
Consultazione
- La consultazione dei documenti posseduti dalla biblioteca è gratuita
- La consultazione dei materiali a scaffale aperto è libera
- Le informazioni sulla collocazione dei materiali a scaffale vengono fornite a richiesta dal personale bibliotecario
- Nei locali della Biblioteca è permessa la consultazione di libri propri se di ausilio all’attività di ricerca d’archivio
- Il lettore è tenuto a trattare con la massima cura tutti i materiali ricevuti in consultazione
- Nel caso in cui danni o atti di negligenza rendano il documento inutilizzabile per la consultazione, l’utente è tenuto al riacquisto immediato dello stesso
- Per i documenti fuori commercio, l’utente dovrà rifondere il prezzo/valore di mercato del documento stesso. La biblioteca rimane proprietaria del documento danneggiato
- La biblioteca fornisce un servizio di informazione al pubblico, offrendo consulenze bibliografiche e assistenza alla consultazione dei cataloghi online della biblioteca
- La biblioteca non effettua servizio di prestito
Servizi di Riproduzione
È consentita la riproduzione in conformità a quanto previsto dalla legge italiana e dalle direttive europee sul diritto d’autore del 22 aprile 1941, n. 633 e successive modificazioni e integrazioni.
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La riproduzione integrale è consentita esclusivamente nel caso di opere fuori dai cataloghi editoriali e rare (Legge 633/41 art. 68 così come modificato dal Decreto Legislativo 68/2003 art. 9).
Al fine di garantire la rigorosa tutela e conservazione delle sue raccolte, sono generalmente escluse dalla fotocopiatura dall’originale:
- Tutte le opere antiche, pubblicate prima del 1830 incluso
- Le opere stampate in proprio, prive delle note tipografiche
- Il materiale manoscritto, raro e di pregio
- Tutte le enciclopedie
- I periodici rilegati in volume
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In tutti i casi di esclusione ora elencati si possono richiedere, in alternativa, riproduzioni fotografiche, salvo specifiche valutazioni contrarie.
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Donazioni
La biblioteca accetta donazioni documentarie da parte di privati cittadini, enti ed associazioni.
I doni di singoli documenti o di intere raccolte vengono accettati e incoraggiati nel caso in cui la loro acquisizione sia coerente con la natura e le finalità della biblioteca, in particolare quando arricchiscano e integrino le collezioni già presenti o servano a colmare lacune nei fondi esistenti. L’offerta di materiali già presenti in biblioteca viene accolta solo quando l’acquisizione delle copie suppletive favorisca concrete esigenze di servizio o di conservazione.
I doni possono quindi essere respinti o destinati ad altre istituzioni culturali.